sabato 2 marzo 2013

Sofia

"Glielo chiesi per la terza volta. (...) Lui accese una sigaretta e mi guardò spazientito, come un adulto alle prese con un bambino insistente. Disse che preferiva non parlarne. Sentiva che parlandone avrebbe rischiato di perdere qualcosa: perché il processo che si stava compiendo era misterioso, e le parole facevano chiarezza, e quello non era il momento della chiarezza ma di immergersi nel mistero fino al collo."
                                                               (Paolo Cognetti, Sofia si veste sempre di nero)

lunedì 28 gennaio 2013

L.F.

Quando era poco più di un ragazzo - e a ricordarlo ora si stupisce di quanto le cose siano cambiate per lui - aveva scritto queste parole: "Solo l'amore mi lega alla vita, alla realtà, alle voglie e quindi ai discorsi. Senza amore sono niente, se non ho una persona che mi frulla nella testa sono a secco, terribilmente vuoto. E non scrivo".

Ora, in volo sopra la Germania, specchiando il suo viso invecchiato e appesantitocontro un tramonto siderale, capisce che da quando ha rinunciato all'amore - in certi momenti, camminando per strada, nella musica di una discoteca, solo nella sua stanza, sente queste parole: "E' morto! E' morto! E' morto! colpirgli il cervello come tante frecce infuocate - altro non sta facendo che concentrarsi su di sé per imparare ad amare quella persona che porta il suo stesso nome, che gli altri riconoscono come se stesso e che Lui sta portando in viaggio attraverso l'Europa.

Ora sa che per continuare a scrivere e progredire deve amare quella stessa persona che la carta d'identità ha assegnato al suo stesso posto, lì, accanto al finestrino che gli apre lo sguardo verso un giorno e una notte d'Europa.

(Pier Vittorio Tondelli, Biglietti agli amici)